DI PAOLO GUGLIELMI…diario speciale da Roma a Istanbul
30 milioni di passeggeri all’anno e oltre 1 milione di lavoratori. Questo è quello che vale l’industria delle crociere oggi. Dai tempi del serial TV “Love Boat”, interamente dedicato alla vita in crociera, questa forma di turismo ha progredito e si è sviluppata inarrestabilmente. Ma parallelamente inarrestabili e progressive sono state e sono ancora oggi anche le critiche del mondo ambientalista e di buona parte della società.
In tantissimi storcono il naso quando sentono parlare di vacanze in crociera. “Viaggiare come bauli”; “sardine in scatola”; “viaggi di massa mordi e fuggi”; “diseducativo”; “molto inquinante”; “dannosissimo per l’ambiente”, sono solo alcuni dei luoghi comuni attribuiti a questa forma di turismo.
Da diretto interessato, quando lavoravo nel mondo ambientalista, mi sono trovato molto spesso a discutere animatamente contro tutti i miei colleghi sul presunto impatto negativo delle crociere sul mare e sulle coste e sul loro scarso valore educativo e culturale. Viaggiando sempre controcorrente, cercavo di far loro osservare il fenomeno da altre prospettive. Ci provo anche tra queste pagine.
Ritengo fermamente che le navi da crociera e le crociere in generale siano una delle soluzioni più efficaci per proteggere il mare e soprattutto la fascia costiera. Nel Mediterraneo in particolare, uno dei problemi ambientali più gravi è la cementificazione delle coste. Il turismo alberghiero e le speculazioni turistiche sono responsabili dell’80% dell’occupazione del suolo costiero ed il fenomeno è in forte espansione. Ebbene, le navi da crociera, offrendo una struttura alberghiera mobile e molto capiente, contribuiscono in maniera rilevante a diminuire l’assalto delle costruzioni turistiche in riva al mare.
Molti ambientalisti e opinionisti verdi accusano: “sono tremendamente inquinanti!” e ancora: “3.000 persone ammassate su una sola nave producono quantità enormi di rifiuti e di emissioni di CO2”.
Ma voi sapete che l’80% delle acque reflue che finiscono nel Mediterraneo da fonti terrestri non è depurato? Sapete che il Mare Nostrum riceve milioni e milioni di tonnellate di rifiuti solidi e liquidi dalle città e industrie costiere?
Forse decenni fa, all’inizio di questa forma di turismo, le navi da crociera potevano essere considerate a ragione pericolose sorgenti di inquinamento.
Oggi non solo non lo sono più, ma sono diventate pioniere per lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia nell’azzerare la produzione di rifiuti solidi e liquidi ed anche per l’uso di carburanti a basse emissioni di carbonio (come il GNL, gas naturale liquefatto) con l’obiettivo di arrivare presto alla neutralità energetica.
Inoltre, ormai tutte le navi da crociera sono dotate di impianti di dissalazione delle acque e non incidono quindi sul consumo di questa risorsa preziosa. Molta attenzione viene inoltre dedicata alla riduzione del rumore irradiato sott’acqua per diminuire al minimo gli effetti delle vibrazioni nell’ecosistema marino. In pratica, queste navi sono diventate delle piccole città galleggianti super controllate, quasi autosufficienti, con emissioni bassissime, “0” rifiuti e basso impatto sull’ambiente.
Siamo già oltre 8,5 miliardi sul nostro pianeta. Credo che col crescere della popolazione debba cambiare anche la nostra “morale” intellettuale sul modo di viaggiare. Le crociere offrono oggi soluzioni all’avanguardia per il nostro relax e voglia di conoscenza senza distruggere il Pianeta che ci ospita. Con buona pace dei puristi, il futuro del turismo sostenibile sembra proprio questo!