Cosa direbbero oggi Mazzini, Garibaldi e anche un’altra delle più fervide menti del Risorgimento come Cattaneo, che già parlava degli “Stati Uniti d’Europa”, del nostro Paese e dell’Europa attuale? A poche settimane dalle elezioni, la domanda ricorrente è: quale Europa vogliamo? Più unita, più umana, più coesa, più forte? Secondo Mazzini stesso, la rivoluzione nazionale era una sorta di missione che richiedeva una profonda fede in una religione civile (Dio è popolo, cit.) che superasse i singoli individui e il conflitto tra classi. Secondo il suo pensiero, la lotta per la libertà ha sempre richiesto un’“educazione morale del popolo”.
La politica di oggi e quella meno recente dovrebbero attingere ai pensieri di queste grandi menti. Ed è per questo che la Storia e la memoria storica dovrebbero essere le basi per la nuova classe dirigente attuale. Sono passati 142 anni dalla morte di Garibaldi, ma il mito dell’eroe dei Due Mondi si mantiene ancora attualissimo. Una figura viva e presente anche nei nostri giorni, nella politica appena passata, recente ed attuale. A questa figura furono legati perfino Craxi e Spadolini: anche quest’ultimo, da presidente del Consiglio, ricordava ed omaggiava spesso il Risorgimento e la persona di Garibaldi.
Giovanni Spadolini, personalità di cultura, politico, storico, Presidente del Partito Repubblicano per quasi un decennio, nominato Presidente del Consiglio nel 1981 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ricordava spesso come la spedizione dei Mille avesse portato un’enorme popolarità a Garibaldi. Quest’ultimo puntava, a differenza di Mazzini, all’indipendenza ed all’unificazione italiana, indipendentemente se con i Savoia o con la Repubblica. Garibaldi arrivò a Londra nel 1864, su indicazione di Mazzini stesso che lo aveva invitato con lo scopo di far apprezzare e conoscere “l’eroe dei due mondi” alla potenza più importante d’Europa quale era la capitale britannica. Quando Garibaldi arrivò alla stazione di Londra, per la gente era già mito e venne accolto e festeggiato da migliaia di persone. Garibaldi fu democratico e rivoluzionario nello stesso tempo ma tiepido verso Mazzini, del quale non sopportava molto il suo dogmatismo rigido ed intransigente. Di lui scrisse “Io conosco le masse italiane meglio di Mazzini perché sono sempre vissuto in mezzo ad esse. Mazzini, invece, conosce solo un’Italia intellettuale”.
Tornando alla spedizione dei Mille, fu davvero un passo fondamentale per l’unione del nostro Paese, per l’unione dell’Italia, in quanto proprio in questo giorno il celebre generale sbarcò a Marsala, in Sicilia, dando inizio a quella che passerà appunto alla Storia come “Spedizione dei Mille”. Siamo all’11 maggio 1860: approfittando di una rivolta in Sicilia contro i Borbone, decise di partire dallo scoglio di Quarto, in Liguria, seguito da numerosi volontari soprannominati “Mille”, indossanti la famosa camicia rossa. Perché di colore rosso, vi starete domandando? Ebbene, il colore rosso oltre che economico (potendo contare su poche risorse, Garibaldi trovò pezze di stoffe di questo colore) si sarebbe confuso con il sangue che i valorosi volontari avrebbero perso. Il nemico non si sarebbe accorto dei feriti. Una volta arrivati a Marsala, inizia la conquista della Sicilia. Successivamente, l’esercito meridionale (fusione dei Mille e popolani locali) inizia la risalita del resto del Regno, entrando trionfalmente a Napoli il 7 settembre dello stesso anno.
Il concetto e la frase “Stati Uniti d’Europa”, espressa da Carlo Cattaneo e anche da Wiston Churchill (nato nel 1874 e morto nel 1965), e quindi molto tempo dopo, sono ancora attuali? Ma non solo. “Stati Uniti d’Europa” era anche il nome di una progettualità presentata nientemeno che da Jastrzębowski nella “Pace Eterna tra le Nazioni”, pubblicato il 31 maggio 1831. Tornando alla politica moderna, di questo concetto ne parlò perfino Berlusconi nei suoi 30 anni di politica ed è un progetto che si ripercuote anche oggi a poche settimane dalle Europee. C’è una lista candidata alle elezioni europee 2024 che porta il nome di “Stati Uniti d’Europa” ed è rappresentata da: + Europa, Italia Viva, PSI, Italia C’è, Libdem e Radicali. La lista Stati Uniti d’Europa è stata fortemente voluta dopo che Emma Bonino ha fatto un appello durante un’intervista su La Stampa.
Il concetto tanto caro a Carlo Cattaneo è più vivo che mai. Mazzini, Garibaldi e Cattaneo, pur con pensieri e ragionamenti differenti, avevano un unico obiettivo: unire l’Italia. E probabilmente uno sguardo molto più avanti e lungimirante, uno sguardo “oltre”, come ha dimostrato il pensiero dello stesso Cattaneo. Tra poche settimane voteremo alle Elezioni Europee, mai così importanti come quest’anno, in un clima storico, culturale e politico difficilissimo. Noi giovani, ragazzi e ragazze, abbiamo una grande responsabilità con il voto ma questa stessa responsabilità spesso non la cogliamo nella classe dirigente attuale. Alcuni dei nostri candidati sono divisivi, altri non sappiamo se andranno davvero al Parlamento Europeo, una volta eletti. Molti leader europei non parlano abbastanza di pace, di cambiamenti climatici, di ambiente, di disarmo. Quale Europa ci consegneranno? Come vogliono e come vogliamo davvero questa Europa?