Sempre un po’ in ritardo. Il tempo non basta mai. La quotidianità non ti spinge ad abbracciarla pienamente. Eppure, sei qui, con una cuffia in testa, cercando di capire. Questo spettacolo è un fuori programma rispetto alla tua realtà, piena di paure e prudenze. Sei qui, cercando di aprire un varco nella quarta parete indivisibile da te e dall’esperienza dell’esistenza.
Via dei Cerchi, ex-pastificio Pantanella. In questo luogo non c’è tempo per pensare troppo. La sega che intaglia il legno per la meraviglia della messinscena del Teatro dell’Opera di Roma è la prima traccia sonora che ti accompagna, scalino dopo scalino, seguendo le scale, fino alla luce, ai colori, alla creatività. Ed è così che la danza prende vita di fronte a te.
Il bisogno di muoversi dell’uomo, segno dopo segno, di-segna le coordinate di un’allegoria sacra, la cui prospettiva immaginaria è nello stesso tempo vicina e lontanissima. Una danza essenziale che spinge noi spettatori a lasciare il nostro corpo per toccare l’altro, per attraversare la pelle mia e tua, e vivere una pulsione irrinunciabile che presiede dentro e fuori.
È una chiamata alla fuga. La sua. Via, ormai sentiamo solo il respiro di ciò che soffiava umanità un istante prima. E non sei pronto ancora ad andare via, a ritornare a te stesso. Il ritrarsi di questa emozione permette però una veduta più ampia. Il sentire ora non affonda più nella singola carnalità umana in movimento, ma si apre al mondo tutto da percorrere, una bellezza impressionante se non ti senti ovunque straniero. Il tuo sguardo flâneur può risuonare di ciò che è stato scartato, rimosso, maltrattato nei giorni svogliati e senza senso.
In quindici minuti puoi viaggiare nello spazio e nel tempo, nella materia animale e naturale, e scoprire, appena devi riconsegnare la cuffia all’uscita, che quel viaggio non vorresti mai interromperlo.
Vedute di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch è una pratica performativa in site-coexistence in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, per il Fuori Programma Festival 2024, curato nelle nove edizioni da Valentina Marini. Le performance di Biagio Caravano, Roberta Mosca, Laura Scarpini e Sebastiano Geronimo, insieme alla coreografia di Michele di Stefano e alle musiche di Lorenzo Bianchi Hoesch e tutta l’organizzazione di MK 2023 con il sostegno MIC sono impeccabili nel creare un’esperienza immersiva e riflessiva che sfida la nostra percezione del tempo e dello spazio. Un viaggio emotivo e sensoriale prodotto da European Dance Alliance che lascia il pubblico con la voglia di esplorare senza paura e prudenze il significato della propria esistenza.
Info e programma
www.fuoriprogramma.com