“7 giorni con le Donne per i Diritti Umani” a Diamante è un’iniziativa collegata alla 14esima edizione del “Mediterraneo Festival Corto” di Scalea, entrambi in Calabria ed entrambi organizzati dal Cinecircolo Maurizio Grande.
Il tema di quest’anno riguarda le donne ed i diritti umani. Come commenta il Direttore artistico del Mediterraneo Festival Corto: “Vogliamo mettere in risalto il valore delle donne, oltre alle violenze che esse subiscono, e vi è un focus sulle donne calabresi.” – e perché sette giorni? – “sette serate perché se Dio ha creato l’uomo in sette giorni, spero che in sette giorni si possa far capire l’importanza femminile e l’importanza dei diritti umani: sette più sette più sette per 365 giorni all’anno per anni, anni e anni.”
Il primo incontro del 28 agosto è dedicato a due protagoniste che hanno fatto la storia della Calabria con il convegno “Donne di Calabria”: Concetta Pontieri, prima calabrese a conseguire il titolo di laurea nel 1928 e Caterina Tufarelli Palumbo che, a San Sosti, fu prima sindaca d’Italia nel 1946, anticipando altre dieci donne in quell’anno. In concomitanza con questo convegno la mostra di Amnesty International Italia “Da oltre quarant’anni contro la tortura” che presenta il lavoro portato avanti da Amnesty dal 1973 ad oggi per denunciare e sradicare le pratiche di tortura ancora presenti in alcuni paesi. Segue anche l’incontro con Don Giacomo Panizza: il suo libro “Il dono e la città. Sul futuro del volontariato” parla dei diritti umani attraverso la testimonianza del volontariato da lui svolto.
Due scrittrici calabresi presentano i loro due libri: venerdì 31 agosto Alessia Antonucci il libro “Radici con le ali – Cammini calabresi che generano bellezza” – Le Pecore Nere editore-; lunedì 2 settembre si svolge l’incontro letterario con Daniela De Marco con il libro “Diario di una pandemia emozionale” -Le Pecore Nere editore- con gli artwork di EineBerlinerin. La scelta di sensibilizzare il più possibile sulle tematiche dell’attualità ricade poi su di una serata dedicata ad Amnesty International Italia il 30 agosto. Interviene Anna Elena Viggiano che rappresenta il Coordinamento Donne presso Amnesty International – Italia: “I problemi delle donne nel mondo sono moltissimi, ad esempio sono calati i riflettori sull’Afganistan, ma lì, da poco, è stata messa un’altra restrizione, quella di far sentire la voce delle donne in pubblico. Come anche in Italia continua a morire una donna ogni 3 giorni ed il problema è essenzialmente culturale. Ciò che noi di Amnesty possiamo fare è di continuare delle battaglie, ad esempio che il sesso senza consenso è stupro, cosa che dovrebbe essere riconosciuta dal codice penale.” Interviene anche Farina Kilani, regista palestinese, che con il film “Roots in the middle” ha vinto la sezione Docufilm del “Mediterraneo Festival Corto” nel 2020: “Il problema delle donne in Palestina è culturale, non religioso. La situazione palestinese si vede tutti i giorni sui giornali, in televisione e sui social, e peggiora sempre più. Ogni ora muoiono 3 donne palestinesi, da 11 mesi più di 30 000 donne e bambini palestinesi sono stati uccisi, ma c’è sempre speranza nelle donne che lottano in Palestina perché la donna è colei che resiste nell’esistenza.”
In questa serata viene poi proiettato il film “Boza or Die” di Alessio Genovese, cortometraggio vincitore della sezione “Diritti Umani” del Mediterraneo Festival Corto, patrocinato proprio da Amnesty Italia. Il corto parla di due profughi che cercano di raggiungere l’Europa, e il regista commenta così: “È per tutti quelli che non ce l’hanno fatta ad abbracciare il sogno di arrivare in Europa”. Inoltre domenica 1 settembre vi è una serata dedicata alle registe premiate nelle varie edizioni del Mediterraneo Festival Corto, come Ophelia Harutyunyan, vincitrice della scorsa edizione del Festival nella categoria Miglior Film, con il corto “It takes a village”.
“7 giorni con le Donne per i Diritti Umani” è un’iniziativa che vede confrontarsi vari linguaggi, dalla letteratura all’arte, al cinema, e non ultimi la lirica ed il teatro: l’evento di chiusura di martedì 3 settembre è “Il Coraggio della Verità Da Olympe de Gouges a Caterina Tufarelli Palumbo” a cura della compagnia teatrale “BA17” con Angelica Artemisia Pedatella, con il monologo dello scrittore Claudio Cavaliere ed il concerto di voce soprano Giulia Tenuta.
Estetica e contenuto si equilibrano nelle varie espressioni artistiche che vengono messe a servizio di una comunità, quella di Diamante, che vive di turismo, ma anche di cultura, di eventi volti a portare messaggi essenziali per capire la contemporaneità. La veste internazionale della kermesse apre a nuovi orizzonti e rende queste piccole località marittime una fonte di ulteriori conoscenze per i residenti e per le persone che vi villeggiano. La presenza sul territorio di iniziative, come i vari murales che si snodano per il paese di Diamante, realizzati da street artist di chiara fama, rendono vitale la cittadina e tutta la costa. Anna Elena Viggiano dichiara: “Amnesty lavora sulla luce, come di una candela che deve continuare a rimanere accesa per favorire tutti i diritti umani affinché tutti gli esseri umani siano uguali.” Conclude Francesco Presta, cui è stato consegnato il riconoscimento di “Difensore dei Diritti Umani” proprio da Viggiano: “La cultura è fondamentale, fondamentali questi incontri per creare situazioni di sensibilizzazione alla cultura soprattutto oggi dove nella quotidianità ci si dimentica dei diritti umani, delle guerre, ma anche di ciò che succede all’interno delle nostre città. Bisogna insegnare, soprattutto ai giovani, a guardarsi intorno e cercare di far scattare la scintilla della cultura, perché quello che lasciamo raccoglieremo”.
La kermesse diamantese si avvale del patrocinio del Comune di Diamante e del contributo del Consorzio Operatori Turistici Diamante & Riviera dei Cedri, di Telediamante Riviera dei Cedri, delle Associazioni e Scrittori di Diamante.