Intervista a Miguel Gotor, Assessore alla Cultura di Roma Capitale


 

DI ROBERTA MELASECCA

In occasione dell’evento IOSONOVULNERABILE – fallire è una conquista, arte è amare l’errore, curato da Sergio Mario Illuminato e riconosciuto tra le Buone Pratiche Culturali della Regione Lazio, VULNERARTE MAGAZINE seguirà da oggi tutti i protagonisti di questa straordinaria iniziativa. L’evento, che si terrà dal 3 ottobre al 29 novembre 2024 presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, esplorerà la vulnerabilità umana attraverso una pratica performativa transdisciplinare che unisce artisti e creativi emergenti in un dialogo tra diverse forme espressive.

Intervista a Miguel Gotor, Assessore alla Cultura di Roma Capitale: L’avanguardia artistica come ponte tra passato e futuro

Roberta Melasecca (R M): Assessore Gotor, il progetto ‘iosonovulnerabile’ rappresenta un esperimento artistico audace che ha preso vita in luoghi carichi di storia, come l’exCarcere Pontificio di Velletri e il Museo Storico di Villa Altieri di Roma, ex carcere femminile. Come si inserisce questo progetto nell’offerta culturale di Roma?

Miguel Gotor (M G): Questo progetto, curato da Sergio Mario Illuminato, rappresenta un’importante espansione dell’offerta culturale di Roma e del suo hinterland. Si tratta di un’iniziativa che apre una nuova dimensione internazionale, portando l’arte contemporanea a dialogare con contesti storici e a interrogare il pubblico su tematiche profonde come la vulnerabilità umana. Con ‘iosonovulnerabile’, siamo riusciti a portare un progetto innovativo all’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, un luogo ideale per riflettere sulle fragilità dell’essere umano in un contesto globale.

R M: La scelta dell’exCarcere Pontificio di Velletri e del Museo Storico di Villa Altieri, un tempo carcere femminile, come location per le prime tappe è molto simbolica. Cosa rappresentano questi luoghi per il progetto?

M G: Entrambi questi luoghi, carichi di memoria e sofferenza, hanno avuto un ruolo chiave nel progetto. L’exCarcere Pontificio di Velletri, dimenticato per oltre trent’anni, è stato risvegliato come spazio per l’arte e il dialogo, e il Museo Storico di Villa Altieri, che ha ospitato il carcere femminile, incarna un altro importante frammento della storia romana. In questi spazi, l’arte non è relegata nelle classiche sale bianche di una galleria, ma si fonde con i muri di pietra logorati e le sbarre che testimoniano il passato carcerario. Lo spettatore è chiamato a riflettere sulla condizione umana, sollecitato da un forte impatto emotivo.

R M: Qual è stato il ruolo degli artisti in questa cornice così particolare?

M G: Gli artisti hanno agito come veri custodi della memoria. Entrando in questi spazi abbandonati, hanno percepito un richiamo profondo, un invito a riscoprire e reinterpretare la memoria storica attraverso l’arte. Non si sono limitati a creare opere, ma hanno dato vita a veri e propri ‘Organismi Artistici Comunicanti’, entità vive che dialogano con il passato e il presente. Questo progetto è molto più di una semplice esperienza estetica: è un percorso etico e intellettuale che ci invita a confrontarci con la fragilità della condizione umana.

R M: La seconda tappa del progetto sarà a Parigi. Cosa rappresenta questo nuovo capitolo?

M G: Portare ‘iosonovulnerabile’ a Parigi significa aprirsi a una dimensione internazionale. L’arte qui affronta il tema della vulnerabilità umana, un concetto sempre più rilevante in una società che si muove a velocità frenetiche. In un’epoca dominata dall’individualismo e dalla competizione, tendiamo spesso a nascondere le nostre fragilità. Esplorare questo tema a Parigi sarà un’opportunità unica per coinvolgere il pubblico su questioni profondamente umane.

R M: Cosa possiamo aspettarci dall’ultimo capitolo, a Roma?

M G: Il terzo e ultimo capitolo si svolgerà proprio al Museo Storico di Villa Altieri a Roma, completando un ciclo creativo iniziato a Velletri e proseguito a Parigi. Roma rappresenta il ritorno all’Atelier, al luogo della creazione primordiale. Qui, l’arte diventa un processo di introspezione e trasformazione, non più solo una rappresentazione statica. Il progetto si concluderà temporaneamente, ma continuerà a evolversi, portando nuove riflessioni.

R M: Che impatto spera che questo progetto possa avere sulla scena culturale romana?

M G: Roma ha una ricca eredità culturale e una storia che la rende il luogo perfetto per accogliere nuove avanguardie artistiche. Con ‘iosonovulnerabile’ e il suo curatore Sergio Mario Illuminato, speriamo di aprire nuovi dialoghi creativi, ispirando un profondo ripensamento non solo dell’arte, ma anche della vulnerabilità umana e della memoria storica. Credo che questo progetto possa favorire la nascita di nuove esperienze e riflessioni, rafforzando il ruolo di Roma come una capitale culturale aperta all’innovazione.

 

Sito Istituzionale dell’evento: www.iosonovulnerabile.it/practive-performative/2024-2

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