Noi di VulnerarTe Vogliamo condividere con voi qualcosa di speciale, un’iniziativa che unisce arte e impegno sociale, un grido di coraggio e speranza: la mostra fotografica “Lontane dalla paura” di Roberto Vignoli.
Questa esposizione non è semplicemente una raccolta di immagini, ma un viaggio emozionante e toccante nel cuore delle storie di donne che hanno subito – e soprattutto superato – la violenza. Un tema che tocca profondamente la nostra società: la violenza sulle donne. Purtroppo, questa realtà è troppo spesso nascosta o ignorata, nonostante colpisca la vita di innumerevoli persone, spezzando sogni e cancellando futuri.
Le dieci fotografie in bianco e nero di Vignoli sono suddivise in due serie, ciascuna con un messaggio potente:
- “Proteggersi”: in questa serie, composta da sei immagini realizzate all’interno di una casa rifugio del Telefono Rosa, le donne sono ritratte di spalle. Queste immagini, oltre a raccontare momenti reali e autentici, simboleggiano il bisogno di nascondersi e proteggersi, ma anche il rispetto per la loro privacy e dignità. Non si tratta di pose studiate, bensì di testimonianze di chi ha avuto il coraggio di dire “basta”.
- “Sognare”: altre sei fotografie, realizzate utilizzando una tecnica all’infrarosso, ci trasportano in un mondo quasi onirico. Con effetti suggestivi e surreali, queste immagini ci invitano a sognare un domani in cui la violenza non esista più, in cui ogni donna possa sentirsi libera e protetta.
In questo contesto, non possiamo non riflettere sulla vulnerabilità. La vulnerabilità non è sinonimo di debolezza, ma è una condizione intrinseca alla nostra umanità, una porta attraverso cui si manifesta la forza interiore e il coraggio di chi ha il coraggio di aprirsi e mostrarsi per quello che è veramente. Le donne ritratte in queste immagini, pur essendo esposte nella loro fragilità, trasformano quella vulnerabilità in una potente forma di resilienza, dimostrando che abbracciare le proprie debolezze può essere il primo passo verso la guarigione e la rinascita.
Vi siete mai chiesti cosa significhi davvero “non rimanere in silenzio”? In un mondo in cui la violenza sulle donne assume molteplici forme – fisica, psicologica, economica ed emotiva – ogni gesto di abuso è un attacco alla dignità umana. Le statistiche ci ricordano che troppe donne, anche nel nostro paese, vivono quotidianamente con la paura. È per questo che è fondamentale riconoscere, denunciare e combattere ogni forma di violenza.
Ma “Lontane dalla paura” non si limita a denunciare. La mostra è un invito a trasformare l’arte in un atto di solidarietà. L’intero ricavato sarà devoluto all’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa, che, con instancabile impegno, offre supporto alle donne in difficoltà – non solo un tetto, ma anche sostegno psicologico, legale e educativo per i loro figli. Con il vostro aiuto, non stiamo solo ammirando opere d’arte: stiamo contribuendo a dare speranza e a costruire un futuro migliore.
Vi invito a riflettere sul messaggio di questa mostra: ogni immagine è un invito a dare voce a chi è stato costretto al silenzio, un invito a non restare spettatori, ma protagonisti di un movimento che dice “basta” alla violenza e “sì” alla speranza. Immaginate un mondo in cui nessuna donna debba più vivere nella paura. Ma purtroppo non siamo ancora tutti pronti a fare la differenza.
Roberto Vignoli ha scelto il bianco e nero per dare un tono universale e senza tempo alle sue immagini, accentuando il contrasto tra il dolore del passato e la luce della rinascita. La tecnica dell’infrarosso, usata nella serie “Sognare”, non è solo un espediente estetico: essa trasforma la realtà in un paesaggio onirico, quasi irreale, che sottolinea il desiderio profondo di una vita libera dai vincoli della violenza.
Questa è un’occasione per aprire il cuore, per metterci in gioco e per impegnarci attivamente nel cambiamento. Partecipando a iniziative come questa, dimostriamo che ogni piccolo gesto conta e che insieme possiamo trasformare il dolore in speranza e la paura in coraggio.
La mostra sarà aperta dal 29 gennaio al 4 febbraio alla Basile Contemporary in via di Parione 10 a Roma. Vi invito ad andare e lasciarvi ispirare e, perché no, a contribuire concretamente a questa importante causa.