La collaborazione tra IOSONOVULNERABILE e la SCUOLA MAZZINI di Roma

DI GIORGIA PANSECA

La classe seconda C della Scuola Mazzini di Roma, guidata dalle professoresse Barbara Lalle ed Elena Andreuzzi Baldini, ha vissuto un’esperienza intensa e significativa prendendo parte al progetto IOSONOVULNERABILE di Sergio Mario Illuminato. Con entusiasmo e profondità, i ragazzi hanno dato voce al loro sentire attraverso opere artistiche che esplorano la vulnerabilità non come fragilità, ma come la più autentica condizione umana.

Un ruolo fondamentale in questo percorso lo ha avuto Barbara Lalle, non solo docente, ma anche artista, il cui lavoro ha sempre indagato i temi dell’identità e della fragilità umana. La sua sensibilità e la sua esperienza hanno ispirato i ragazzi a esprimere con autenticità e coraggio il proprio sentire, trasformando il processo creativo in un vero e proprio atto di consapevolezza e condivisione.

Alcuni studenti hanno scelto di raccontare in prima persona ciò che questo percorso ha lasciato dentro di loro, offrendo riflessioni che vanno oltre il semplice esercizio scolastico: la vulnerabilità non è solo una parola, ma una realtà che ci connette tutti, uno spazio di dialogo in cui riconoscersi e accettarsi.

Questa esperienza ha avuto inizio con la visita alla mostra a Villa Altieri, guidati dalla professoressa Carmen Manzo, e si è trasformata in un prezioso cammino di crescita e confronto. Ogni tratto, ogni parola, ogni immagine esposta dai ragazzi è stata il segno tangibile di un percorso interiore, un modo per dire al mondo: “Io ci sono, con le mie domande, le mie paure, la mia forza.”

Essere vulnerabili: un’arte, una forza

Davanti a noi abbiamo il collage finale delle opere realizzate dagli studenti della 2ª C della Scuola Mazzini. Non è solo una composizione di disegni, ma un racconto. Un racconto di emozioni, di paure, di domande sospese nell’aria. È uno specchio in cui, se ci fermiamo a guardare con attenzione, possiamo riconoscere noi stessi.

C’è un cuore al centro della scena, un cuore anatomico, vero, pulsante. Non il simbolo stilizzato che disegniamo di solito, ma un cuore fatto di carne, vene, ferite. Un cuore che porta dentro di sé la bellezza e il tormento dell’essere vivi. Accanto, volti, corpi, scritte. Frammenti di specchio che riflettono identità in costruzione, dubbi esistenziali, paure sussurrate.

Un ragazzo si chiede: “Perché nessuno mi vuole?” Un altro si domanda: “Se mi tolgo il cuore, qualcuno mi accetterà?” Sono parole che graffiano, che ci costringono a fermarci. Perché, alla fine, chi non si è mai sentito così almeno una volta? Chi non ha mai provato la paura di non essere abbastanza, di non essere visto?

Eppure, in mezzo a tutto questo, c’è una farfalla. Una farfalla che si posa su un fiore nato tra le crepe dell’asfalto. Un’immagine potente: la vulnerabilità non è solo fragilità, è resistenza. È la capacità di rifiorire anche nei contesti più duri.

Questo collage non è solo un’opera visiva, è una dichiarazione. Ci parla di un tema che la filosofia ha affrontato da sempre: la vulnerabilità come condizione umana. Sartre ci direbbe che siamo condannati a essere liberi, a portare sulle spalle il peso della nostra esistenza. Heidegger ci ricorderebbe che la cura, l’aver bisogno dell’altro, è ciò che ci rende autenticamente umani. E il postmodernismo ci insegna che non siamo un unico blocco solido, ma un insieme di frammenti in continuo mutamento.

Ma oltre alla filosofia, qui c’è qualcosa di più diretto, qualcosa di viscerale. Qui c’è l’arte. L’arte che non si limita a rappresentare, ma che colpisce dritto al cuore. L’arte che prende le nostre fragilità e le trasforma in un linguaggio universale, in qualcosa che ci fa sentire meno soli.

Perché alla fine, essere vulnerabili non è un difetto. È il modo più autentico di essere umani. E quando impariamo ad accettarlo, smettiamo di nasconderci e iniziamo davvero a vivere.

A chiudere questa straordinaria esperienza, le parole della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, che ha espresso vicinanza e sostegno all’iniziativa. Un riconoscimento che ci ricorda che possiamo realizzare grandi cose se abbiamo il coraggio di crederci.

 

https://istitutoviadellecarine.edu.it/notizie/329-la-2c-alla-scoperta-di-se-con-la-mostra-iosonovulnerabile?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR1lbH3Jx3TvhiNsH8JPeT80nOowdmT90megyFSc3AkixE-Axj59JkA8Ugc_aem_HRXArZVWjXeqrRG2njyQ4g

https://istitutoviadellecarine.edu.it/notizie/335-gli-studenti-della-2a-c-allincontro-del-progetto-iosonovulnerabile

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