In occasione dell’evento IOSONOVULNERABILE – fallire è una conquista, arte è amare l’errore, curato da Sergio Mario Illuminato e riconosciuto tra le Buone Pratiche Culturali della Regione Lazio, VULNERARTE MAGAZINE seguirà da oggi tutti i protagonisti di questa straordinaria iniziativa. L’evento, che si terrà dal 3 ottobre al 29 novembre 2024 presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, esplorerà la vulnerabilità umana attraverso una pratica performativa transdisciplinare che unisce artisti e creativi emergenti in un dialogo tra diverse forme espressive.
Intervista a Pierluigi Sanna, Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale
Roberta Melasecca (R M): La Città Metropolitana di Roma Capitale è un punto di riferimento per l’innovazione artistica. Come si inserisce il progetto ‘iosonovulnerabile’ nel panorama culturale della città, e quale significato ha la sua presentazione nel Museo di Villa Altieri?
Pierluigi Sanna (P S): ‘iosonovulnerabile’ rappresenta un’eccellenza per la Città Metropolitana. Ospitare questo progetto a Villa Altieri è per noi motivo di grande orgoglio, poiché dimostra la nostra dedizione nel sostenere l’arte che non solo celebra la bellezza, ma esplora anche tematiche profonde come la vulnerabilità umana. Questo progetto, già accolto con entusiasmo a livello internazionale, testimonia il nostro impegno nel valorizzare l’arte come strumento di inclusione e riflessione sociale. La scelta di Villa Altieri, con la sua storia ricca di cultura, rende omaggio alla tradizione, ma al contempo si apre al futuro con un approccio innovativo.
R M: La residenza artistica ‘Officina Alchemica delle Idee’ realizzata dal Movimento VulnerarTe, presso l’ex Carcere Pontificio di Velletri, è stata un punto focale per il progetto. Come questa esperienza ha influenzato l’approccio della Città Metropolitana nei confronti delle pratiche artistiche e culturali?
P S: La residenza a Velletri in un carcere dell’800 dismesso da trent’anni è stata un’esperienza trasformativa. Ha dimostrato quanto l’arte possa rigenerare spazi e comunità, dando nuova vita a luoghi simbolici come l’ex Carcere Pontificio. Per noi, è un esempio concreto di come le pratiche artistiche possano interagire con il tessuto urbano e sociale, portando avanti un dialogo tra passato e presente. La nostra collaborazione con ‘iosonovulnerabile’, ormai triennale, rafforza ulteriormente il nostro impegno nel sostenere progetti che uniscono la creatività alla rigenerazione urbana, creando nuovi modelli di sviluppo sostenibile e inclusivo.
R M: ‘iosonovulnerabile’ è stato riconosciuto come un’eccellenza delle Buone Pratiche Culturali dalla Regione Lazio. Qual è il contributo della Città Metropolitana in questo ambito, e come pensa che progetti simili possano influenzare le nuove generazioni?
P S: Il riconoscimento da parte della Regione Lazio è una conferma del valore di questo progetto, ma anche della nostra visione culturale. Il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente che nutra le nuove generazioni, offrendo loro spazi di espressione e crescita. Collaboriamo con istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di Roma per garantire che i giovani artisti abbiano l’opportunità di esplorare la loro creatività in contesti significativi. Progetti come ‘iosonovulnerabile’ offrono un approccio alla cultura che non solo educa, ma ispira e sensibilizza, rimette in con-tatto con l’anima, preparando i giovani ad affrontare le complessità del mondo contemporaneo.
R M: L’arte transdisciplinare di ‘iosonovulnerabile’ tocca vari campi, dalla pittura-scultura, alla fotografia, alla danza, al cinema, alla musica, integrandosi con progetti sociali e comunitari. Qual è la visione della Città Metropolitana rispetto all’importanza di queste integrazioni?
P S: La nostra visione è che l’arte non possa essere confinata in una sola disciplina. La transdisciplinarità è essenziale per affrontare le sfide della nostra società, permettendo di unire diverse forme espressive in un’unica narrazione inclusiva. Progetti come ‘iosonovulnerabile’ dimostrano che l’arte può essere un veicolo potente per il cambiamento sociale, capace di influenzare positivamente le comunità e di stimolare nuove forme di dialogo. Noi crediamo fermamente che l’arte debba essere accessibile a tutti e che debba riflettere la diversità e la complessità della nostra esistenza.
R M: L’arte contemporanea a volte può sembrare distante dal pubblico. Come ritiene che le istituzioni culturali dovrebbero trattare l’arte contemporanea per renderla più accessibile e comprensibile a tutti?
P S: L’arte contemporanea, con la sua capacità di sfidare e reinterpretare la realtà, ha bisogno di essere resa più accessibile e coinvolgente. Le istituzioni culturali hanno il dovere di avvicinare il pubblico all’arte contemporanea, creando percorsi che stimolino una partecipazione attiva e incoraggino un dialogo aperto. Progetti come ‘iosonovulnerabile’ sono un esempio eccellente di come l’arte contemporanea possa essere resa fruibile e significativa. Attraverso la transdisciplinarità e la connessione con temi sociali, queste opere diventano strumenti di riflessione condivisa, dove il pubblico non è solo spettatore ma parte integrante del processo creativo.
R M: Guardando al futuro, quali sono le principali iniziative che la Città Metropolitana intende portare avanti per continuare a promuovere una cultura inclusiva e aperta al dialogo?
P S: Il nostro impegno è quello di proseguire su questa strada, rafforzando le collaborazioni con istituzioni culturali e sociali e ampliando le nostre iniziative sul territorio. Abbiamo in programma nuovi progetti che continueranno a esplorare tematiche di inclusione e vulnerabilità, sempre con un occhio di riguardo per le giovani generazioni. Vogliamo che la cultura diventi sempre più uno strumento di crescita collettiva, capace di abbattere barriere e creare connessioni. Questo è il nostro modo di contribuire alla costruzione di una società più giusta e accogliente.
Sito Istituzionale dell’evento: www.iosonovulnerabile.it/practive-performative/2024-2