StigmaTE al Museo Michetti

DI ROBERTA MELASECCA

‘Quando troveremo, allora, la nostra lingua?…. Non si tratta di cancellare le parole altrui, ma di far emergere, da esse, le proprie. Non per scoprire ciò che si è pensato, ma per scoprire nella pagina ciò che non si sapeva di pensare, e soprattutto ciò che non si sapeva di essere.’ (Marco Alessandrini – testo progettuale StigmaTE)

StigmaTE. Dal disagio esistenziale alla società della bellezza E subito tre nomi: Marco Alessandrini, Mandra Stella Cerrone, Sibilla Panerai. Sulla locandina e sui manifesti affissi davanti al Museo Michetti di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, è quanto leggiamo. E se non conoscessimo i tre personaggi penseremmo a tre artisti in mostra nel museo abruzzese. E se non conoscessimo Mandra, Marco e Sibilla, penseremmo ad una semplice mostra sul disagio psichico. E invece no. Marco Alessandrini è Psichiatra, Psicoanalista e Arteterapeuta, Mandra Cerrone è Artista e Performer, Sibilla Panerai è Storica dell’arte, Curatrice e Docente di Storia dell’arte contemporanea: protagonisti di un percorso che è una restituzione al pubblico di un progetto di formazione in Terapia Artistica, condotto presso il Centro di Salute Mentale di Chieti. Quattro mesi di laboratori, da settembre a dicembre del 2023, in cui Mandra, insieme a Marco, anche Direttore dello stesso centro, ha lavorato con gli operatori e i pazienti, ed ora, in questa occasione pubblica, il cui allestimento è curato da Sibilla, si rivolge a tutti noi per invitarci a riflettere sullo stigma legato ai disturbi della sfera mentale ed emotiva e sul rapporto tra benessere collettivo e benessere personale.

L’esposizione, tuttavia, non è una semplice mostra-esito di un laboratorio: è un viaggio nella psiche e nell’anima di ognuno di noi che, singolarmente ed insieme, ci ritroviamo di fronte ad immagini, segni, parole diversamente codificati e che conducono verso ambiti inesplorati di noi stessi. Il progetto è diviso in varie sezioni che coincidono con le progettualità attivate dai nostri all’interno del Centro Diurno: ognuna è presa per mano dalle parole scritte di Alessandrini e Panerai e noi ci immergiamo in quell’universo sconfinato che ci appartiene. Profondamente e intimamente.

Prima sezione. RITRATTO SENTIMENTALE: ritratti e autoscatti, stampe fotografiche, cm. 1000×70 cad.. L’immagine visibile agli altri e la percezione che abbiamo di noi stessi, a volte non perfettamente sovrapponibili, trovano punto di congiunzione nell’operazione dell’autoritratto che permette di esprimere in modo non verbale sentimenti difficili da dichiarare. E così Mandra utilizza lo strumento dell’autoscatto con i pazienti e, come scrive Alessandrini, ‘l’autoritratto fotografico, l’esprimere in fotografia emozioni sia di gioia che di tristezza, diventa spontaneamente, per chi come i pazienti ha sofferto e soffre mancanze, non più il tentativo di colmarle, ma il piacere di ‘crearsi come non si è mai stati’.’ Provate anche voi, per credere.

Seconda sezione. IL CORPO COME TRACCIA: tecnica mista su carta da pacco, cm. 180×100 cad.. Su grandi fogli di carta da pacco si stagliano i corpi che ognuno dei partecipanti ha voluto rappresentare, delineando confini o uscendo da essi, mostrando le lacerazioni di un corpo lacerato, frammentato, che solo attraverso il colore si riappropria di un meccanismo di significazione: opere cariche di coraggio e di rivoluzione perché la creazione richiede disubbidienza, afferma Mandra Cerrone. E sono lì, nello spazio del museo, a grandezza naturale e noi passiamo tra di loro, entrando ed uscendo dai corpi quasi come fantasmi. E Marco Alessandrini si avvicina, ci guarda e: Il corpo, sì, è proprio la radice di tutto.

Terza sezione. LA VESTIZIONE DELLE SPOSE: stampe fotografiche, cm. 100×70 cad. e cm 13×19,5 su forex. Ecco, la vedo Mandra, con il suo sguardo di madre che scruta negli occhi e chiede di visualizzare i pensieri, con quella pace intima che ti adagia in una culla. Allora non si può che tornare alla radice delle generazioni, al matrimonio e alle nascite. E spontaneo è sorto il rituale performativo della vestizione delle spose, nel desiderio desiderato mai avverato che adesso si materializza nel più vero.

Quarta sezione. CANCELLAZIONI POETICHE: ingrandimento di fogli stampati con intervento manuale a pennarello, cm. 100×70 cad. – sovrapposizione di stampe fotografiche, cm 29,7×21 cad.. ‘Pensieri, riflessioni ed esperienze taciute, commoventi atti di coscienza privata che sfuggono alla consueta indagine verbale ma che nell’atto inconscio del gesto e del colore hanno trovato voce.’: così ci spiega nel suo scritto Sibilla Panerai. Cancellando ed evidenziando frasi di testi di vari autori, ecco quello che appare alla vista: ‘nella danza del coltello. Lo sguardo fisso negli occhi, petto a petto e faccia a faccia. Visse come se sognasse.’ Immagini sotto, parole sopra.

Quinta sezione. DISEGNO A 24 MANI: tecnica mista su carta realizzata da tutti i partecipanti, cm 170×170. ‘In una società in cui l’Io si isola nella fragilità, ed è perciò rabbioso e aggressivo nel distanziare, svalutare o aggredire l’altro e il suo pensiero, di fronte a questi tableaux riscopriamo, riaperti d’improvviso a noi stessi e contemporaneamente a tutti, che la mente umana – e l’umanità intera – si muove come una sinfonia di linee di pensiero, che emergono da fonti diverse per convergere oggi o domani, e irradiarsi infine nello spazio sterminato (Cristopher Bollas, 2009).’ Le parole di Alessandrini rivelano le vibrazioni di quello che è stato, di quanto vissuto in un disegnare insieme costruendo narrazioni che da soli non è possibile immaginare.

Sesta Sezione. LE VOCI: installazione audio. LABORATORIO: videoproiezione backstage. E dopo aver visto, adesso ascoltiamo le voci, i desideri, i sogni, le aspettative. E ci accorgiamo che sono le stesse, le nostre, di ognuno di noi.

E allora che cosa è questa mostra se non la dichiarazione dei nostri corpi di esistere come essere univoci? Perchè solo quando riusciremo nel tentativo di guardare al nostro corpo non più come costituito da elementi spezzettati e divisi, compartimenti stagni non dialoganti, allora e solo allora ci ricomporremo in un unico respiro.

 

 

 

INFO

StigmaTe, dal disagio esistenziale alla società della bellezza (II edizione)
Promossa da Mystic Driver Art Lab con il patrocinio del Comune di Francavilla
Museo Michetti, Piazza S. Domenico 1, Francavilla al Mare 085 4913719
Dal 2 al 17 marzo dalle 16 alle 20, chiuso il lunedì.
FOTO E VIDEO: @Mandra Cerrone, StigmaTe

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